domenica 25 agosto 2013

UNA COMPAGNA PER MIO PAPA'

Recensione di Iara Ciccarelli Dias


Ulf Stark, Svezia
Traduzione di
Laura Cangemi
Collana Il battello a vapore,
Serie arancio
Casa editrice Piemme Junior
Consigliato a partire dai 10 anni


Sixten è un libro di Ulf Stark, scrittore e sceneggiatore svedese di libri e film per l'infanzia e l'adolescenza.
In Italia è stato pubblicato con il titolo Quando si ruppe la lavatrice da Piemme Junior, nella collana “Il battello a vapore”, con la traduzione di Laura Cangemi. Purtroppo è reperibile solo nelle biblioteche, nei mercatini dell'usato o su Internet, ma la ricerca vale la pena: si tratta di un libro sottile e gradevole per bambini e per adulti.

Quando si ruppe la lavatrice affronta il tema dell'amore di un padre per il figlio e di un figlio per il padre.
Parla dei legami familiari, delle relazioni d'amicizia, della solitudine affettiva e della ricerca della felicità. 
Il padre di Sixten, Benny, è un ex pugile che si guadagna la vita guidando gli autobus notturni. Sixten è un bambino molto autonomo e intraprendente. Non si capisce che età abbia. Ha un amico stretto, Jonte, un'amica che gli piace, Emma, e tre compagni di scuola che lo tormentano. Padre e figlio vivono insieme in una città svedese non precisata.
La mamma di Sixten vive in Danimarca con un altro uomo.
A casa le cose funzionano, il papà sta nella relazione pienamente, anche se ha sviluppato un attaccamento tale per Sixten da soffocarlo un po': Benny non ha una vita propria, tutto quello che fa è in funzione del figlio.
Sixten è preoccupato e insieme al suo amico Jonte pensa di cercare una nuova compagna per il padre, perché l'amore per una sola persona non fa stare bene.
Si ama meno intensamente se si amano più persone? Sixten ama profondamente suo padre, ma ama anche Jonte ed Emma: prova lo stesso intenso amore, per ciascuno di loro. L'amore del papà per Sixten non cambierebbe se avesse una compagna; anzi, Sixten potrebbe respirare un po'.
Jonte ne è convinto: bisogna cercare la donna giusta per Benny.
Gli argomenti trattati nel libro richiedono un'attenzione particolare da parte dell'adulto di riferimento, nonché un lavoro approfondito sulle emozioni, sull'affettività e sulle differenze di genere.
Per la complessità delle tematiche affrontate, lo consiglio per una lettura ad alta voce in quinta primaria.

Immagino un dibattito in classe centrato sulla questione dell'amore: “Ho tante amiche, amo ciascuna di un amore “diminuito” per il fatto di averne tante? L'amore per la mamma/per il papà è lo stesso amore che provo per una mia amica?
È legittimo parlare di un amore che perde d'intensità a seconda di quante persone si amano?”.
Immagino i miei ex alunni discutere intorno a tali questioni e riesco perfino ad “ascoltarne” qualcuno che risponde con sicurezza e serietà: «No, è diverso. Ogni persona la amiamo in modo differente, ma è comunque amore».
Due anni fa, in quinta, la mia classe era assorbita da problemi di gelosia e cercavamo di attraversare i conflitti interni alla classe discutendo di amicizia, di sentimenti, d'amore. E non in modo teorico: parlando, confrontandoci, anche attraverso la lettura di libri mirati, come Ma che nano ti salta in testa? e Due casi disperati di Christine Nöstlinger.
I libri, se scelti con cura e con sguardo attento ai ritmi della classe, possono aiutare i bambini a riconoscere le proprie emozioni e a rispecchiarsi in quelle dei compagni; ad affermare se stessi e le proprie idee, che si rafforzano discutendo. Quando scegliamo un libro dobbiamo avere ben chiaro quali problematiche vogliamo affrontare e quali riflessioni potrebbe sviluppare, sul piano personale e/o in una conversazione di gruppo.

Sixten e Jonte passano in rassegna una lunga serie di inserzioni di donne che cercano l'anima gemella.
Dopo un primo tentativo, Sixten individua il breve annuncio di una ragazza che si firma con il nome di Piedi Ballerini.
Jonte, fingendosi Benny, scrive una lettera bellissima in cui le racconta in modo poetico la vita da autista notturno e di suo figlio. Mentre i ragazzi pensano a Benny e alla sua felicità, la mamma di Sixten non mantiene la promessa di andare a trovare il figlio, chiama per avvertire, il papà si arrabbia e con un pugno rompe la televisione. Per il giorno in cui Sixten avrebbe dovuto incontrare la madre, Benny organizza una gita in montagna per andare a vedere le mucche, che entrambi adorano, per via dei loro occhi profondi. Parlano, si abbracciano e insieme si rotolano sul prato, finché il papà rotola su una cacca di mucca. La macchia scura sulla camicia bianca non va via: Sixten convince il papà a far aggiustare la lavatrice, rotta ormai da troppo tempo.
Arriva la sera in cui dovrebbe arrivare a sorpresa Piedi Ballerini. Sixten con Jonte ed Emma hanno pulito la casa e preparato la cena. Squilla il campanello. Convinto che sia il tecnico della lavatrice, Benny si precipita alla porta. Colpo di scena: davanti a lui c'è una donna in jeans e camicetta chiara. Ha dei grandi occhi scuri, simpatici e profondi come quelli di una mucca e in mano tiene una valigia.

Di più non posso svelare, il libro è pieno di sorprese, di dialoghi divertenti e molto intensi.
Moni Nilsson, autrice di Tsatsiki e Ma', e Ulf Stark sono svedesi. Entrambi affrontano tematiche complesse in modo delicato ed intelligente. Entrambi parlano di rapporti familiari in modo non convenzionale.
In Tsatsiki e Ma' emerge la particolarità delle relazioni tra il bambino e la mamma e tra Tsatsiki e Göran, una figura maschile molto positiva.
In Quando si ruppe la lavatrice spiazza il legame tra Benny e Sixten.
La storia è raccontata dal punto di vista di un uomo, non c'è una figura femminile forte che aiuta a sciogliere il “dramma”.
Il libro è da segnalare anche per questo aspetto: è una storia al maschile, senza luoghi comuni, senza caratterizzazioni di ruoli tradizionali, senza prove di forza. Il padre di Jonte stira e svolge tutte le faccende domestiche, Benny si accerta che Sixten abbia cenato chiamandolo da una cabina lungo il percorso dell'autobus. 
I protagonisti si confrontano, parlano, dialogano, si coccolano.
Leggendolo, si rimane colpiti da una sensibilità particolare, per niente ovvia, diremmo “femminile”.
Lo spiazzamento che provoca il libro è un ulteriore motivo per leggerlo in classe, per discutere insieme ai bambini della solitudine, dei legami affettivi, dei ruoli codificati, delle caratteristiche dei maschi e delle femmine.
Moni Nilsson e Ulf Stark, ciascuno dal proprio punto di vista, invitano a rompere schemi conosciuti e a guardare altrove,
ad aprirsi ad altri modelli culturali, a mettere in discussione il già noto e soprattutto i pregiudizi di genere.
I libri, se funzionano davvero come ponte tra il mondo dell'adulto e quello del bambino, dovrebbero saper introdurre tematiche complesse con naturalezza e semplicità e saper suggerire agli adulti modi originali per affrontare argomenti di cui i bambini sono curiosi. Attraverso la lettura di Quando si ruppe la lavatrice, per esempio, si potrebbero far declinare ai bambini stessi i significati di termini ed espressioni che la televisione propina in modo passivo. Immagino una attività di scrittura creativa in cui l'insegnante chiede ai ragazzi, divisi in gruppo, di trovare quanti più significati possibili per ognuno di questi termini e/o espressioni: fidanzato, stare insieme, innamorarsi, amare, coppia, famiglia, compagna, moglie, marito, anima gemella, annunci di singles, primo appuntamento, incontro al buio...
In che modo la nostra cultura ha modellato le rappresentazioni e le concettualizzazioni dei nostri bambini? In che modo si possono aprire davvero i loro orizzonti culturali?

Articolo pubblicato nella rubrica Letture in CE, n° 1/2013 (http://www.mce-fimem.it/editoria/coop_ed/coop_ed.html, http://www.erickson.it/Riviste/Pagine/Scheda-Rivista.aspx?ItemId=38457)

Per i libri di Ulf Stark:  http://www.ibs.it/libri/stark+ulf/libri+di+ulf+stark.html

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